Nuovo complesso residenziale a Siena
Luogo: Siena, Italy
Cronologia: 2017 – 2022
Committente: E.A.Co.S Soc. Coop. Edili Associati consorziati Siena
Architettura: Arch. Andrea Milani – Studio Milani
Strutture: Ing. Francesco Vannini – SITingegneria
Il nuovo complesso residenziale si colloca su di un pendio in Viale Bracci a Siena, in una delle strade più trafficate della città. L’intervento prevede la realizzazione di due fabbricati di 12 appartamenti ciascuno, sfalsati tra di loro sia trasversalmente che in altezza adagiati sull’orografia dell’area e configurati come due masse monolitiche scolpite secondo una serie di facce e di piani inclinati. Ogni fabbricato è composto da un piano seminterrato e due piani fuori terra. Il piano interrato è adibito a parcheggi di pertinenza, cantine e locali tecnici condominiali, i due piani fuori terra sono destinati a residenziale. Una scala interna collega direttamente la quota dei parcheggi con le residenze soprastanti. Agli appartamenti si accede dai percorsi pedonali a monte dei fabbricati per poi trovare il vano scala in corrispondenza dello scarto della facciata verso un’altra inclinazione.
Dal punto di vista strutturale, data la morfologia dell’area è stato necessario realizzare un complesso sistema di opere di urbanizzazione con muri di sostengo tirantati e terre armate che arrivano fino ad 8.00 m di altezza. I due fabbricati architettonicamente identici si differenziano a livello strutturale a causa delle fondazioni. Infatti uno presenta fondazioni profonde con pali di lunghezza fino a 12.00 m e l’altro invece di tipo superficiale con fondazioni a trave rovescia. Al fine di assecondare l’andamento naturale del terreno, ogni stecca scarta di circa 70 cm verso il basso in corrispondenza del vano scala, ne deriva che in facciata la scansione delle aperture varia in altezza assecondando la quota di imposta di ogni singolo modulo. La stessa lavorazione dell’intradosso tende a conferire quella sensazione di massa scolpita che volevamo ottenere. L’elemento che rompe l’apparente rigidità dei volumi è il sistema delle aperture in facciata. Ora elementi lavorati per estrusione, ora per sottrazione, queste vetrate, sovradimensionate rispetto ai requisiti minimi di aeroilluminanti, non sono altro che la cornice di quadri naturali già esistenti e che dal punto di percezione interno della singola unità, dinamiche al volgere del ciclo stagionale, diverranno delle viste private. Le unità infatti sono sfalsate a blocchi e l’analisi della sezione tipo dimostra, tanto a valle quanto a monte, che non esistono condizioni tali da mettere a repentaglio il privato della vita interna. Come rivestimento di facciata è stato scelto il mattone, caro alla nostra tradizione costruttiva, ma qui declinato in un carattere ed un uso contemporaneo. La posa del laterizio varia a seconda della facciata da trattare, ora perfettamente licio, ora lavorato in superficie con scalfiture in modo da far vibrare la superficie sotto la luce diretta del sole. Anche la copertura non si sottrae a questo tipo di trattamento, sia per quanto riguarda il rivestimento sia da un punto di vista compositivo. Un sistema di falde, di colmi e di linee di gronda variabile conferisce alla copertura lo stesso carattere di superfici scolpite che si trova in facciata, una fuga perimetrale lo stacca dalla facciata da un punto di vista tecnologico ed architettonico.